Magic Scampia Tour, non solo Gomorra Style!

change in englishArrivo al parcheggio della Metropolitana di Scampia carico dei miei pregiudizi da napoletano doc.

Chissà Francesco (l’operatore turistico) che tiene in mente . La prima domanda è: ma cosa gli fai fare ai turisti?

Chi non è di Napoli, è chiede di Scampia, lo fa per andare sulle scene di Gomorra, del resto questo quartiere è salito alla ribalta per i riflettori sul fenomeno “gomorra”.

Zaino in spalla, cellulare per le foto e le riprese e incontro col gruppo all’ingresso della metropolitana, lato Piscinola.

Nel gergo degli operatori turistici una giornata di questo tipo si usa chiamarla “educational tour”: far conoscere un tour o un luogo prima agli operatori turistici e poi promuoverlo al pubblico.

Educational Tour – operatori turistici

Francesco per il suo tour ha deciso di coinvolgere alcune associazioni del territorio.

Incontriamo Biagio, sarà lui il nostro Virgilio per questa giornata. Biagio fa parte dell’associazione “chi rom e chi no “

La prima tappa del tour è all’interno della metropolitana, dedicata a Felice Pignataro. Uomo straordinario che ha fatto tanto per il recupero e la rinascita di Scampia contro pregiudizi, camorra e… politica!

Tra tante azioni fatte sul territorio ha inventato il carnevale di quartiere e le sue tavole disegnate sono la dimostrazione dell’amore e della speranza verso il recupero sociale e solidale.

Il Carnevale di quartiere
I disegni del Carnevale di Felice

E’ il momento di uscire dalla metropolitana di Scampia per entrare nel cuore della 167. All’uscita ci aspettano e ci scrutano “in silenzio” Pierpaolo Pasolini e Angela Davis: opere di Jorit, street artist napoletano che ha dato un volto ad alcuni quartieri della città.

Jorit – Pasolini e Davis

Attraversiamo  i bassi palazzi della nuova edilizia popolare per giungere ad uno dei bar di quartiere per il tipico caffè napoletano, veramente buono.

A distanza di poco ci aspettano le ultime 3 Vele… ora siamo veramente nel cuore di Scampia. Quello che per tutti è uno scatto fotografico in una zona “di guerra-fiction” per noi diventa un momento importante per capire che forse il vento sta cambiando. Sui muri inneggiano scritte di rivincita sociale e di orgoglio di quartiere: NON SIAMO GOMORRA, GOMORRA..AVETE ROTTO IL CAZZO, LE VELE NON SONO UNO ZOO.

Noi non siamo Gomorra

Quella che più mi ha colpito è “ Se alzi un muro pensa ciò che resta fuori”.

Questa è la seconda tappa dove incontriamo “le testimonianze”. Si perché ora capiamo che, il tour organizzato da Francesco, è costruito “sulle testimonianze” delle persone che ogni giorno vivono il quartiere. La storia personale di ognuno di loro che si fonda con la storia corale del quartiere; perché qui, più che in ogni altro posto, il privato si fonda con il pubblico e la vita di ognuno è attaccata alle sorti del quartiere.

Il nostro “testimone“ ci racconta delle difficoltà ma anche della voglia di cambiare e della forza dello stare uniti verso un nuovo obiettivo: quello di ricostruire il territorio attraverso azioni concrete e legali!

Dalle sue parole esce una frase che mi ha colpito profondamente , perché chi è napoletano, in un modo o nell’altro, lo capisce troppo bene.

“ questo è un quartiere fatto di SALVI e SALVATORI; qui tutto è straordinario anche quando dovrebbe essere la normalità!”

Un quartiere dove c’è sempre qualcuno che deve andare in soccorso di altri e salvarli! Proseguiamo la nostra passeggiata attraversando il mercato per raggiungere ‘O Mammut: un’immensa barra di cemento alta almeno 20 metri con almeno 20 colonne che ospita l’associazione di recupero scolastico Mammut.

‘O Mammut

Proseguendo giungiamo ad una tappa fondamentale del Tour “il progetto Pangea”. Una grandissima area verde dedicata ai continenti e tenuta perfettamente in ordine dagli stessi cittadini. Ci sono i Murales e le sculture create dai ragazzi del vicino centro di salute mentale. Qui il comune ha fatto il suo dovere… 5 anni per fargli avere una fontana per l’irrigazione delle aiuole! Vabbè!

Progetto Pangea

Siamo alla fine del percorso, ci mancano le ultime due tappe.. arriviamo alla prima e posso garantirvi che l’impatto è veramente di forte meraviglia. Biagio ci spiega che stiamo entrando nel secondo parco più grande di Napoli dopo il Bosco di Capodimonte.

Ma siamo a Scampia? E si siamo a Scampia: aiuole tagliate e curate, alberi di tutti i tipi, gente che si allena, fa footing o semplicemente prende il sole sdraiato sul verde del prato. In fondo il Palazzo che sarà dell’Università.

Parco di Scampia

Attraversiamo il parco con una comoda passeggiata fino a giungere nel luogo forse più importante di tutto il tour: Chikù, il ristornate sociale. E non pensate che ho sempre voglia di mangiare ma in un tour è fondamentale!

Beh, Chikù è molto di più di  un ristorante: è un sogno diventato realtà per tante donne del quartiere, è il simbolo massimo della lotta contro la camorra e contro tutti quegli atti infami che hanno riempito di cicatrici Scampia.

Chikù – ristorante sociale

Chi arriva da Chikù respira un’aria di fratellanza, di gioia, di voglia di vivere: si viene travolti dalla simpatia di Rosa e Rosetta e devo dire si viene anche appagati dai loro piatti sapientemente cucinati e tipici della cucina napoletana e di quella balcanica.

Le Signore Cuoche

Chikù è il progetto gastronomico che racchiude “CHI” dell’associazione chi rom e chi no e “KU’” dell’associazione la Kùmpania.

Chi Rom … e chi no! e Kumpagnia

Siamo giunti al termine del percorso. Un tour dell’anima: tra sacro e profano. Dove noi siamo i profani e le belle azioni, l’amicizia, la fratellanza, la legalità sono il sacro. E’ un tour sociale e solidale per conoscere la faccia pulita e legale di Scampia; un trekking urbano tra palazzi, vele, giardini e contaminazioni gastronomiche!

Se vi va di trascorrere una giornata particolare e unica allora contattate  Noi di Campania Food & Travel rivenditore ufficiale de I VIAGGI DEL RICCIO di Francesco Riccio e andiamo alla scoperta di Scampia!

 

 

APPROPOSITO:  Io nun rom e tu ?

 

 

Autore dell'articolo: enrico76

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