Castel Sant’Elmo, capolavoro di ingegneria militare a difesa della città e contro le insurrezioni del popolo.
Per la particolare posizione dominante, Castel Sant’Elmo, con la sua Certosa di San Martino, è il monumento più rappresentativo della città di Napoli.
Fu costruito dagli angioini nel ‘300 sul colle Sant’Erasmo (nome mutatosi in Sant’Eramo, Sant’Ermo e, infine, Sant’Elmo), per fortificare la città.
La sua costruzione fu affidata all’architetto militare Luis Escrivà.
Sarà poi nel ‘500, ristrutturato dagli spagnoli e dotato di strutture difensive moderne sotto il dominio di Pedro da Toledo.
L’architetto, differenziandosi dai canoni dell’epoca, realizzò un impianto a tenaglia e sestangolare.
Egli, sfrutto la collina come cava (utilizzando il tufo giallo napoletano) che gli permise sia di risparmiare su materiali e sui loro trasporti sia di accelerare i tempi di realizzazione.
La realizzazione del castello procurò all’architetto numerose critiche.
Per giustificarle egli scrisse nel suo saggio che il tipo di costruzione utilizzata permetteva di dominare il colle, prestare aiuto ai castelli in riva al mare, tenere sotto tiro le falde di San Martino e la città alle pendici della collina.
Inoltre, la costruzione permetteva anche l’utilizzo di un minor numero di soldati alla difesa della fortezza.
Fu la rivolta di Masaniello a darne la prova.
Infatti, durante la rivolta, la città subì numerosi danni a causa dei colpi provenienti dalla fortezza, diretti contro i luoghi occupati dai napoletani ribelli.
La rivolta di Masaniello, non è l’unica di cui si ha testimonianza durante la dominazione spagnola, la quale fu protagonista di numerosi scontri e guerre civili contro la popolazione napoletana.
Non è un caso che, durante questo periodo, il castello fu utilizzato anche come carcere per i napoletani ribelli.
Le numerose rivolte misero in luce un difetto della fortezza, quello di essere isolata dal resto delle fortificazioni.
In seguito, con gli Austriaci prima e i Borbone dopo, i castelli perderanno il ruolo di fortezze difensife a favore di una difesa attiva che avveniva principalmente via mare.
Nonostante le nuove misure di sicurezza, Castel Sant’Elmo rimarrà sempre al centro della storia di Napoli.
A tre secoli di distanza dalla sua costruzione, il castello è rimasto invariato e conserva ancora la antica funzione difensiva, contro le ribellioni del popolo napoletano.
Funzione sostituita poi in tempi di pace, con quella di luogo di detenzione per prigionieri politici.
Sarà, trasformata poi con l’Unità d’Italia in carcere militare e conserverà questa funzione fino al 1952.
Oggi il castello è meno minaccioso ed impone la sua presenza storica sulla città di Napoli.
Esso è utilizzato come polo museale e luogo di eventi, aprendosi per ospitare napoletani e turisti.
Chi oggi visita castel Sant’Elmo, potrà visitare il “Museo del ‘900” e i tanti lavori di arte contemporanea che arricchiscono la piazza d’armi.
Il castello è visitabile tutti i giorni dalle 8:30 alle 18:30 (orario ultimo ingresso).
La visita al castello e al museo costa 5,00€, mentre dalle 16:00 la visita del solo castello è di 2,50€.
Il giorno di chiusura del museo è martedì, ma il castello resta visitabile.