Arrivo al parcheggio della Metropolitana di Scampia carico dei miei pregiudizi da napoletano doc.
Chissà Francesco (l’operatore turistico) che tiene in mente . La prima domanda è: ma cosa gli fai fare ai turisti?
Chi non è di Napoli, è chiede di Scampia, lo fa per andare sulle scene di Gomorra, del resto questo quartiere è salito alla ribalta per i riflettori sul fenomeno “gomorra”.
Zaino in spalla, cellulare per le foto e le riprese e incontro col gruppo all’ingresso della metropolitana, lato Piscinola.
Nel gergo degli operatori turistici una giornata di questo tipo si usa chiamarla “educational tour”: far conoscere un tour o un luogo prima agli operatori turistici e poi promuoverlo al pubblico.
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Francesco per il suo tour ha deciso di coinvolgere alcune associazioni del territorio.
Incontriamo Biagio, sarà lui il nostro Virgilio per questa giornata. Biagio fa parte dell’associazione “chi rom e chi no “…
La prima tappa del tour è all’interno della metropolitana, dedicata a Felice Pignataro. Uomo straordinario che ha fatto tanto per il recupero e la rinascita di Scampia contro pregiudizi, camorra e… politica!
Tra tante azioni fatte sul territorio ha inventato il carnevale di quartiere e le sue tavole disegnate sono la dimostrazione dell’amore e della speranza verso il recupero sociale e solidale.
![Il Carnevale di quartiere](https://www.campaniafoodetravel.it/wp-content/uploads/2021/05/Scampia-tour_enricocalifanofoodetravel-8.jpg)
E’ il momento di uscire dalla metropolitana di Scampia per entrare nel cuore della 167. All’uscita ci aspettano e ci scrutano “in silenzio” Pierpaolo Pasolini e Angela Davis: opere di Jorit, street artist napoletano che ha dato un volto ad alcuni quartieri della città.
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Attraversiamo i bassi palazzi della nuova edilizia popolare per giungere ad uno dei bar di quartiere per il tipico caffè napoletano, veramente buono.
A distanza di poco ci aspettano le ultime 3 Vele… ora siamo veramente nel cuore di Scampia. Quello che per tutti è uno scatto fotografico in una zona “di guerra-fiction” per noi diventa un momento importante per capire che forse il vento sta cambiando. Sui muri inneggiano scritte di rivincita sociale e di orgoglio di quartiere: NON SIAMO GOMORRA, GOMORRA..AVETE ROTTO IL CAZZO, LE VELE NON SONO UNO ZOO.
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Quella che più mi ha colpito è “ Se alzi un muro pensa ciò che resta fuori”.
Questa è la seconda tappa dove incontriamo “le testimonianze”. Si perché ora capiamo che, il tour organizzato da Francesco, è costruito “sulle testimonianze” delle persone che ogni giorno vivono il quartiere. La storia personale di ognuno di loro che si fonda con la storia corale del quartiere; perché qui, più che in ogni altro posto, il privato si fonda con il pubblico e la vita di ognuno è attaccata alle sorti del quartiere.
Il nostro “testimone“ ci racconta delle difficoltà ma anche della voglia di cambiare e della forza dello stare uniti verso un nuovo obiettivo: quello di ricostruire il territorio attraverso azioni concrete e legali!
Dalle sue parole esce una frase che mi ha colpito profondamente , perché chi è napoletano, in un modo o nell’altro, lo capisce troppo bene.
“ questo è un quartiere fatto di SALVI e SALVATORI; qui tutto è straordinario anche quando dovrebbe essere la normalità!”
Un quartiere dove c’è sempre qualcuno che deve andare in soccorso di altri e salvarli! Proseguiamo la nostra passeggiata attraversando il mercato per raggiungere ‘O Mammut: un’immensa barra di cemento alta almeno 20 metri con almeno 20 colonne che ospita l’associazione di recupero scolastico Mammut.
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Proseguendo giungiamo ad una tappa fondamentale del Tour “il progetto Pangea”. Una grandissima area verde dedicata ai continenti e tenuta perfettamente in ordine dagli stessi cittadini. Ci sono i Murales e le sculture create dai ragazzi del vicino centro di salute mentale. Qui il comune ha fatto il suo dovere… 5 anni per fargli avere una fontana per l’irrigazione delle aiuole! Vabbè!
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Siamo alla fine del percorso, ci mancano le ultime due tappe.. arriviamo alla prima e posso garantirvi che l’impatto è veramente di forte meraviglia. Biagio ci spiega che stiamo entrando nel secondo parco più grande di Napoli dopo il Bosco di Capodimonte.
Ma siamo a Scampia? E si siamo a Scampia: aiuole tagliate e curate, alberi di tutti i tipi, gente che si allena, fa footing o semplicemente prende il sole sdraiato sul verde del prato. In fondo il Palazzo che sarà dell’Università.
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Attraversiamo il parco con una comoda passeggiata fino a giungere nel luogo forse più importante di tutto il tour: Chikù, il ristornate sociale. E non pensate che ho sempre voglia di mangiare ma in un tour è fondamentale!
Beh, Chikù è molto di più di un ristorante: è un sogno diventato realtà per tante donne del quartiere, è il simbolo massimo della lotta contro la camorra e contro tutti quegli atti infami che hanno riempito di cicatrici Scampia.
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Chi arriva da Chikù respira un’aria di fratellanza, di gioia, di voglia di vivere: si viene travolti dalla simpatia di Rosa e Rosetta e devo dire si viene anche appagati dai loro piatti sapientemente cucinati e tipici della cucina napoletana e di quella balcanica.
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Chikù è il progetto gastronomico che racchiude “CHI” dell’associazione chi rom e chi no e “KU’” dell’associazione la Kùmpania.
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Siamo giunti al termine del percorso. Un tour dell’anima: tra sacro e profano. Dove noi siamo i profani e le belle azioni, l’amicizia, la fratellanza, la legalità sono il sacro. E’ un tour sociale e solidale per conoscere la faccia pulita e legale di Scampia; un trekking urbano tra palazzi, vele, giardini e contaminazioni gastronomiche!
Se vi va di trascorrere una giornata particolare e unica allora contattate Noi di Campania Food & Travel rivenditore ufficiale de I VIAGGI DEL RICCIO di Francesco Riccio e andiamo alla scoperta di Scampia!
APPROPOSITO: Io nun rom e tu ?